Fisascat Verona. 17 luglio 2022 sciopero Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari addetti servizi Aeroportuali
Si sciopera per il rinnovo di un contratto di lavoro atteso da oltre 6 anni e scaduto nel 2015. Incroceranno nuovamente le braccia il prossimo 17 luglio 2022 gli addetti della
vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, occupati presso i siti aeroportuali
Lo sciopero nazionale, indetto dai sindacati di categoria Filcams Cgil,
Fisascat Cisl e Uiltucs, si articolerà in 4 ore di sciopero degli addetti alla
Vigilanza presso gli Aeroporti di tutta Italia. Lo Sciopero era stato deciso al termine dell’Attivo nazionale unitario delle
strutture e dei delegati lo scorso 13 aprile, contro l’atteggiamento dilatorio e
inconcludente delle associazioni datoriali di settore Assiv, Univ, Anivip,
LegaCoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro, che nell’ultimo incontro
di trattativa del 18 marzo, anziché presentare una proposta salariale dignitosa,
hanno dichiarato di non aver ricevuto mandato dalle aziende associate.
Una giornata di sciopero è già stata fatta con manifestazione nazionale a
Roma il 2 Maggio 2022, la seconda giornata, solo per il settore Aeroportuale,
è quindi svolta Domenica 17 luglio 2022 periodo caldo per l’attività negli aeroporti
dovuta all’aumento dei voli per turismo.
Fisascat Cisl, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali confederali, Filcams Cgil, denuncia la situazione
drammatica in cui versa il settore e lo stato di sofferenza e di profondo disagio
dei lavoratori e delle lavoratrici da oltre sei anni senza un aumento salariale,
con stipendi insufficienti, di fronte alla costante violazione delle norme di legge
e dei contratti anche in tema di salute e sicurezza e alla cronica carenza di
tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore.
Il mancato adeguamento del salario delle lavoratrici e dei
lavoratori costituisce un elemento di estrema gravità, oltre che per il tempo
trascorso, soprattutto per l’andamento dell’inflazione che in questo periodo sta
comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi
medio-bassi. Un fattore che si inserisce in un contesto già fortemente difficile per
un’attività basata su contratti di appalto pubblici e privati, in cui la mancata
definizione di norme adeguate per la tutela della professionalità e
dell’occupazione espone migliaia di persone alla mera logica del massimo
ribasso.
Abbiamo quindi deciso di denunciare il colpevole “silenzio”
delle Istituzioni, a partire dal Ministero dell’Interno, delle Prefetture e del
Ministero del Lavoro che, irresponsabilmente, non esercitano la funzione di
controllo e intervento loro assegnata dalle norme vigenti. Un comportamento ancor più inaccettabile se riferito a lavoratori e
lavoratrici che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica,
come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera
fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in
nome dell’interesse generale.